Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria

Here’s to you, Nicola and Bart.

Rest forever here in our hearts.

The last and final moment is yours.

That agony is your triumph.

… … …

In fondo, che differenza c’è tra il dramma dei deportati nei lager e quello di “Nicola and Bart”?

Non si tratta forse, in entrambi i casi, del frutto del razzismo?

ac

… … …

 

 

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11 risposte a Il 27 gennaio è la Giornata della Memoria

  1. rosa mariano ha detto:

    Ciò che più mi sconforta come docente che ,in tanti anni di insegnamento ,ha messo al centro di ogni percorso educativo l’accettazione e il rispetto per ” l’altro ” è il constatare come ,al di là delle tante dissertazione teoriche sul globalismo, l’integrazione, la multiculturalità, assistiamo con impressionante frequenza,a fenomeni di razzismo, perchè tali sono a tutti gli effetti , contro le donne e i migranti , anche di seconda o terza generazione . Ma la scuola ha fatto veramente tutto il possibile ? Non dovevamo educare ” l’Uomo nuovo” ” Dove abbiamo sbagliato ?

  2. antonioconese ha detto:

    Sappiamo come i processi educativi risultino sempre tortuosi, condizionati come sono da una molteplicità di fattori contraddittori.
    Un educatore compie sforzi sovrumani per contrastare le negatività che talvolta provengono dal contesto familiare e sociale. Prendiamo, ad esempio, il rispetto delle regole: quale forza può avere, in merito, il positivo messaggio della scuola quando altri “formatori” (il politico, l’amministratore, il dirigente, il parroco, il genitore) offrono frequentemente modelli “di contrasto”?
    Eppure non bisogna scoraggiarsi!

    Può anche succedere che l’educatore commetta errori.

    Ma la storia, l’educazione richiedono sempre tempi lunghi, lunghissimi.
    Può anche darsi che da qualche parte, sulla Terra, esistano ancora rapporti di produzione feudali: ma nella stragrande maggioranza delle società non esistono più i servi della gleba.
    D’altra parte, non dobbiamo mai dimenticare che non esiste un “determinismo lineare” nello sviluppo (storico, educativo).
    Se ci fosse linearità evolutiva non avremmo avuto in Italia gli avvenimenti degli ultimi venti anni!
    E ognuno di noi non avrebbe le proprie crisi, i propri momenti o periodi involutivi! E quanti!
    Ma noi dobbiamo avere fiducia nell’educazione: qualcosa resta anche quando ci sembra che tutto sia andato disperso.

    L’educazione alla convivenza democratica, alla pace: è quello che recitavamo anni addietro!
    Non vedo altre strade!
    Certo: ci saranno ancora, e chissà quante altre volte, i fenomeni razzisti, i movimenti leghisti … …

    D’altra parte, quale altra procedura “costruttiva” (= “che costruisca”) si può mettere in campo se non quella educativa?
    Le rivoluzioni violente hanno sempre fatto male ai più deboli!

    21 gennaio 2013 – Martin Luther King’s Day

    • rosa mariano ha detto:

      Condivido col sentimento inteso come “comune sentire” quello che lei dice , ma come fa la ragione a spiegare quanto sta accadendo sotto i nostri occhi nella politica e nella società? Avevamo pensato che finalmente il popolo italiano avesse tolto la maschera al cavaliere e si potesse avviare, libero da così gravoso fardello, verso una nuova stagione politica …..invece è bastata qualche macchiettata in tivù ed ecco che i sondaggi hanno cominciato a ribaltarsi ( dicono ). Ma la Gelmini non diceva che la scuola italiana era tutta in mano alla sinistra , dalle elementari alle superiori ? Ora io ho fiducia nell’educazione , e nei tempi lunghi dei processi evolutivi della storia, ma se qui facciamo un passo avanti e poi subito due indietro e se i politici sono così longevi ( Andreotti docet ), come risolveremo la situazione italiana ? Mi sono sempre chiesta, con sgomento, come avesse potuto il popolo tedesco inebriarsi fino alla follia totale di Hitler. Forse dovrei andare a rileggermi di W. Reich l’analisi su : Psicologia di massa e potere, per cercare di capire……comunque anche certe democrazie fanno male, sempre ai più deboli !

      • antonioconese ha detto:

        “La culture peut-elle donner du sens à l’Europe ?”: c’est à cette question que devait répondre Umberto Eco, invité du Forum Lyon Libération en novembre dernier . Mais au micro d’Euronews, l’intellectuel, érudit et romancier italien est revenu sur la fin de l‘ère Berlusconi et la crise en Europe. Interview sans langue de bois avec l’un des plus grands intellectuels européens.
        … omissis …
        Frédéric Bouchard
        Comment Silvio Berlusconi a-t-il pu rester aussi longtemps à la tête de l’Italie ?
        Umberto Eco
        “Il a été, il est un grand communicateur, il est un charmeur, en tout cas un charmeur d’un public d‘âge moyen, de 50 ans et plus, c’est-à-dire le public qui regarde la télé, qui regarde ses télés. Mais il n’a pas eu de majorité, il a toujours travaillé avec 30, 40% et une loi électorale qui lui a permis de dominer le Parlement. Heureusement…”
        Frédéric Bouchard
        De le dominer très longtemps!
        Umberto Eco
        “Très longtemps. Heureusement le reste de l’Italie a réussi à résister. Comment l’Italie a pu accepter Berlusconi ? Un journaliste allemand m’a posé la même question, je lui est répondu, comment l’Allemagne a pu accepter Hitler ? Comment la France a pu accepter Vichy ? Au début des années 90, il y a la grande crise de la démocratie chrétienne qui pratiquement s’est effondrée, et il en est resté un vide énorme, Berlusconi a eu l’intelligence politique et la capacité de faire des alliances sans enjeu idéologique, seulement comme un “marché de vaches”, il a rempli ses troupes. Désormais, les catholiques se sont aperçus qu’il y avait quelque chose qui ne marchait pas, ils se sont retirés, et le vide a disparu.”
        Frédéric Bouchard
        Mais pour autant, si Silvio Berlusconi n’est plus au pouvoir, c’est du fait d’une crise extérieure, qui touche effectivement l’Italie, la crise de l’euro, et non pas le fait de la résistance du peuple italien ?
        Umberto Eco
        “Je ne suis pas d’accord, il y a eu pendant cette année une critique constante de la part de la plus grande partie de la presse, les intellectuels, etc…qui a servi beaucoup à casser l’image de Berlusconi, à le montrer dans ses faiblesses, et donc à un certain point Berlusconi a dû céder sur le fait qu’il n‘était plus accepté par des leaders européens, et sa chute a coïncidé avec le fait que maintenant l’Italie est représentée par un homme respectable.”
        … omissis …
        *** *** ***
        Proverò ad argomentare in maniera telegrafica.
        In quest’intervista del novembre 2011 Umberto Eco offre ‘alcune’ spiegazioni – secondo me, in accordo col “comune sentire” e con la ragione – circa il fenomeno berlusconiano.
        Berlusconi si rivolge innanzitutto al pubblico televisivo, al pubblico delle sue televisioni, come dice Eco.
        Gli Italiani leggono poco, si informano generalmente guardando la televisione.
        Berlusconi ha le televisioni.
        Berlusconi ha cercato, e quasi c’è riuscito, di impadronirsi della televisione pubblica.
        La televisione pubblica non è libera, in virtù di accordi consociativi (DC, PSI, PCI) degli anni ’70/’80.
        Se la televisione pubblica fosse stata e fosse libera, Berlusconi non avrebbe avuto e non avrebbe gioco!
        *** *** ***
        Non tutta la stampa in Italia è libera.
        Se tutta la stampa in Italia fosse stata e fosse libera, Berlusconi non avrebbe avuto e non avrebbe gioco!
        ****
        Agli Italiani piace Berlusconi?
        Agli Italiani generalmente non piace pagare le tasse; gli Italiani non rispettano le code, non indossano la cintura di sicurezza alla guida, non indossano il casco quando vanno in moto, insomma – insisto – agli Italiani non piace “rispettare le regole”.
        Berlusconi non rispetta le regole.
        Agli Italiani può piacere Berlusconi.
        Berlusconi può essere lo specchio di questa società italiana malata; o, forse, la società italiana può essere lo specchio di Berlusconi.
        Ma – Lei si domanda – avevamo pensato che finalmente il Popolo italiano avesse tolto la maschera al Cavaliere?
        Certamente non quella parte degli Italiani che si informa con la televisione, con le sue televisioni.
        E poi ci sono quelli che continuerebbero a votare Berlusconi per mero interesse personale.
        In ogni caso: anche il 30 % del 60 % dei votanti corrisponderebbe al 18 % degli Italiani, non già a tutti gli Italiani!
        Sì, lo so, è sempre sconfortante: ma è la nostra amara verità!
        *** *** ***
        La Gelmini e la scuola italiana tutta in mano alla sinistra?
        No!
        Però: se votassero “soltanto” docenti, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi, segretari e dirigenti scolastici, Berlusconi non avrebbe gioco.
        *** *** ***
        Psicologia di massa e potere?
        La risposta che io conosco è unica: la formazione della mente critica!
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        Anche certe democrazie fanno male, sempre ai più deboli?
        Verissimo!
        La nostra democrazia, dicono tutti, è una democrazia giovane ed immatura: crede Lei che un Berlusconi avrebbe avuto facilmente successo a Parigi o a Londra?
        Comunque: quale alternativa abbiamo alla nostra debole democrazia?
        Dobbiamo, “tra l’altro”, irrobustire le protesi culturali (la mente critica)!
        *** *** ***
        E il conflitto d’interesse? E le responsabilità della sinistra?
        Avremmo smesso di parlare di Berlusconi da un pezzo!
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        E il ruolo degli interessi dello Stato Vaticano nella società italiana?
        Parliamone!
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        E il ruolo dei “poteri forti”?
        *** *** ***
        Dunque – come Lei d’altra parte ben sa – sono molteplici le cause (storiche) del “gioco dell’oca” italiano!
        E la ragione lo spiega molto chiaramente!

  3. rosa mariano ha detto:

    Chapeau ad U. Eco !
    Non ci resta, dunque, che attendere ” heureusement” il responso delle votazioni ,che si celebreranno con un sistema elettorale vergognoso che forse, davvero, nessun partito aveva interesse a cambiare . Io una mia idea su come andrà a finire me la sono fatta : Vaticano, Poteri Forti, Finanza, da quale schieramento trarrebbero vantaggio costoro ? Ne riparliamo il 26 febbraio.
    Comunque… ” il francese ” è merveilleux, e se Londra è stupenda , Parigi ” val bene una messa”!
    Salut !
    P.S. Chissà se U. Eco se lo era immaginato che il cavaliere, un giorno, sarebbe tornato.

  4. antonioconese ha detto:

    I totally agree with you!
    Je suis entièrement d’accord avec Vous!
    Estoy totalmente de accuerdo con Usted!

    Ed, infine, con la più romantica
    ( https://antonioconese.wordpress.com/italiano/ ) :

    sono assolutamente d’accordo con Lei!

    P.S.
    我完全同意你的看法!
    (Non si sa mai: la Cina è vicina!)

  5. rosa mariano ha detto:

    Lei mi lascia senza parole…….. ! La domanda sorge spontanea: Se il bilinguismo mantiene giovane il cervello, cosa succede col poliglottismo?
    Mi sorge il dubbio che Lei il cinese lo stia, veramente, già studiando. Trovo la cosa straordinaria.
    Ad maiora, semper !

  6. antonioconese ha detto:

    Hoc non est pars consiliis meis!
    Sed, quis scit?
    Omnia optima!

  7. Leonardo Guglielmi ha detto:

    Le sue argomentazioni telegrafiche sull’intervista di Umberto Eco sono semplicemente “totalmente condivisibili”. Fraterni saluti

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